Rimborsabile un nuovo farmaco biologico: il Vedolizumab
Dall’inizio di maggio 2016, per i pazienti con malattia di Crohn e colite ulcerosa è finalmente rimborsabile un nuovo farmaco biologico, il vedolizumab. Questo anticorpo è in grado di bloccare il passaggio delle cellule immunitarie nell’intestino, evitando che queste infiammino continuamente l’organo. Importanti novità nel meccanismo d’azione di questo farmaco sono la selettività per l’intestino, cioè la sua azione non coinvolge altri sistemi dell’organismo, e l’elevato profilo di sicurezza, tanto che può essere utilizzato negli anziani e nei pazienti in cui i biologici “classici” (anti-TNF) andrebbero usati con cautela. Al momento, il farmaco è rimborsato dal SSN come biologico di prima o seconda scelta nella colite ulcerosa, mentre nella malattia di Crohn può essere rimborsato come primo biologico solo nei pazienti che rispettino determinate caratteristiche.
Il nostro Centro per la Ricerca e la Cura nelle malattie infiammatorie croniche intestinali è stato tra i primi a sperimentare nell’ambito dei protocolli clinici GEMINI questo farmaco sin dal 2009, e al momento abbiamo in cura pazienti che hanno iniziato la terapia sin da quegli anni. Nell’ambito di questo progetto di ricerca, abbiamo sperimentato il farmaco su pazienti con malattia di Crohn e colite ulcerosa sia in situazioni di non risposta a tutte le terapie possibili, sia in pazienti che non avevano mai utilizzato biologici, riscontrando ottimi risultati in termini di efficacia e un eccellente profilo di sicurezza, con pochissimi effetti collaterali, di cui nessuno grave. Il farmaco viene somministrato in flebo della durata di circa 30 minuti in regime ambulatoriale, risultando molto meno impegnativo rispetto agli altri farmaci biologici endovenosi.
La disponibilità di questo farmaco con SSN apre una prospettiva rivoluzionaria nell’ambito delle malattie infiammatorie croniche intestinali. Per la prima volta, si ha la possibilità di utilizzare un biologico con un meccanismo diverso dagli anti-TNF, offrendo una prospettiva di cura maggiore ai pazienti che convivono con una malattia infiammatoria cronica intestinale. Questo è stato possibile grazie all’impegno di tutto lo staff di ricerca del nostro Centro, ma soprattutto grazie alla attiva partecipazione dei nostri pazienti che hanno permesso di concludere la sperimentazione in tempi rapidi con la propria disponibilità e generosità: a loro va il nostro grazie e quello di tutti i pazienti che d’ora in poi potranno beneficiare del vedolizumab.
Gionata Fiorino, Medico Ricercatore
UO di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali